Ingrid Betancourt – Religione
Ho scoperto la fede in Dio durante la mia prigionia.
Ho scoperto la fede in Dio durante la mia prigionia.
Signore Dio accendi nei miei occhi la visione sincera del tuo amore, lasciami sentire questo prezioso sentore… Sai dove vorrei incontrarlo? Nei cuori di quei bambini che di fame stanno morendo, nello sguardo di un malato senza speranza, ma più di tutto vorrei trovarlo nelle persone che ci affiancano nel quotidiano quelli che ormai non hanno più fiducia nella tua eterna fede. Perché chi crede in te, vede ovunque l’amore.
E tutto iniziò con un uomo e una donna, un perfetto giardino usurpato dalla curiosità, e a causa di essa l’apocalisse!
Il Signore, a volte, sembra che si nasconda e non lascia trasparire la sua presenza… nel momento della prova.
La religione di cui Augusta abbisognava non esigeva del tempo per acquisirsi o per praticarsi. Un inchino e l’immediato ritorno alla vita! Nulla di più. Da me la religione acquistava tutt’altro aspetto. Se avessi avuto la fede vera, io a questo mondo non avrei avuto che quella.
La fede anche noi guida, e noi dietro il suo lume sicuri seguiamo il cammino che ci conduce a Dio, alla sua patria, come i santi magi guidati dalla stella, simbolo di fede, giungono al luogo indicato.
Non esiste fede incrollabile se non quella che può guardare la ragione faccia a faccia in tutte le epoche dell’Umanità.