Gabriele Adani – Religione
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.
Giornata per l’infanzia missionaria: tutti i popoli, tutte le razze formano la Chiesa universale.
Sta, quindi a noi decidere di alzarci ad aprire a Cristo per averlo ospite della nostra mensa, partecipe della nostra famiglia, pronto ad ascoltare e a condividere le nostreansie e le nostre speranze, il riso e le lacrime, il cibo semplice della tavola e le confidenze del cuore. Se Cristo non passasse e non bussasse noi resteremmo soli, immersi nel nostro male, nelle colpe, nella nostra fragilità. Se noi non aprissimo, egli se ne andrebbe passando oltre. Grazia divina e libertà umana si incrociano, lui con noi, noi con lui.
Non dalla spada né dalla rossa lancia difendimi, o signore, ma dalla speranza.
Lo spirito di pace è fuoco e il cristiano un incendiario.
Ed alla fine, ognuno a modo suo e secondo il proprio punto di vista, bene o male siamo tutti più o meno credenti. È inevitabile, fa parte della natura umana. E lo stesso vale pure per gli atei o cosiddetti tali, giacché anche il non credere è, alla sua maniera, una credenza.
Grazie per il continuo sostegno. Grazie per la tua costante presenza. Grazie per le tue immense Grazie. Grazie per la tua infinita misericordia. Grazie per la fiducia che hai. Grazie per la tua dolcezza. Grazie per la tua pazienza. Grazie per la tua considerazione. Grazie per le tenebre che allontani. Grazie per la luce che apporti. Grazie per tutto quello che stai facendo nella mia vita. Grazie Gesù!