Lucio Salis – Ricchezza & Povertà
Eravamo poveri, ma così poveri, che mio nonno aveva un pezzo di terra e non la lavorava nemmeno: la mangiava così com’era!
Eravamo poveri, ma così poveri, che mio nonno aveva un pezzo di terra e non la lavorava nemmeno: la mangiava così com’era!
C’è sempre una sorgente che ci colma di sé. L’importante è lasciarsi riempire.
Chi ha molto non ha nulla di più che un prestito gratuito a vita concessogli dall’alto. Questo principio accompagni sempre ogni nostro pensiero.
Un ricco quando parla tutti lo ascoltano anche se dice cose senza senso, e tutti gli battono le mani il povero può dire anche grandi verità che nessuno ci farà caso, anzi gli diranno: ma stai zitto che non sai niente.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant’anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
Chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza. Così recitava Lorenzo de Medici, da buon banchiere infatti sapeva bene che chi risparmia per una vita può vedere i suoi soldi andare in fumo in un sol giorno.
Qualcosa di brutto ci deve pur essere nel denaro, se chi ne possiede lo nasconde, come se se ne vergognasse.