Carl William Brown – Ricchezza & Povertà
I poveri dovrebbero imparare quello che da tempo è il motto dei ricchi: “Quel che è mio è mio e quel che è tuo se posso te lo rubo”.
I poveri dovrebbero imparare quello che da tempo è il motto dei ricchi: “Quel che è mio è mio e quel che è tuo se posso te lo rubo”.
Anche la stupidità segue le leggi dell’evoluzione e così da un’entità semplice, omogenea ed indifferenziata si è trasformata con l’uomo in un mostro sempre più complesso, eterogeneo e differenziato.
È difficile che i ceti più ricchi e potenti vogliano abbandonare i loro privilegi, sono gli altri componenti della società che li devono obbligare, a ciò deve servire l’istruzione.
Si è sempre ricchi se ci si mette il cuore.
È iniziato il cambiamento del mondo, la ricchezza finta è finita nella carta straccia della banconota, e le fonti che sono le vere ricchezze, stanno nelle mani del popolo, La terra è di tutti senza distinzioni di razze, religioni e poteri.
Per lo psicologo Lawrence Kohlberg la capacità di un individuo di ragionare su questioni morali si sviluppa in una sequenza di sei stadi; forse questa teoria non è del tutto certa e gli stadi potrebbero essere cinque o magari quattro; ciò che rimane comunque confermato è che i nostri burocrati sono ancora fermi al primo stadio.
Tutto il lavoro dovrebbe avere una funzione prettamente sociale, purtroppo invece nella maggior parte dei casi ha solo una funzione esclusivamente economica.