Francesco Galizzi – Ricordi
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Il ricordo sopravvive a qualsiasi legge temporale. Un “addio” si tramuta in “arrivederci” nel cuore di chi ama e a sua volta è stato amato.
Non si potrebbe usare una gomma per cancellare anche i nostri ricordi? Tutto sarebbe molto più facile.
Aveva l’aria di qualcuno che avesse perso qualcosa, e dava l’impressione che quel qualcosa o qualcuno lo cercasse ovunque andasse.
Se i ricordi riescono ancora a farti del male, probabilmente il passato non è passato.
Alla panchina ho trovato pensieri e ricordi, un frammento di universo che mi ha mostrato che tutto ciò che pensavo riguardo al mondo e a lei era sbagliato, mi ha mostrato che non capivo, che avevo paura, avevo paura dell’amore e cercavo di nasconderlo dietro una recita, quando in realtà avrei potuto esprimerlo semplicemente essendo me stesso. Alla panchina ho trovato il destino e seppur dolore coli dai miei occhi non provo né paura né rassegnazione. Un bagliore lontano mi conduce poiché non tutti coloro che vagano sono smarriti. Il sole di luglio è andato e splende alle mie spalle, ma nella via del dolore troverò la mia torre nera. E forse un giorno troverò oltre il velo di questo mondo un cuore vero da chiamare casa.
Potrai nascondere in un cassetto della mente tutti i ricordi che vorrai, ma non potrai mai fuggire dal sapore che la vita ha stampato sulla tua pelle.