Roberto Garro – Ricordi
La memoria è una maledizione, ma anche il dono più sublime; perché se perdi la memoria perdi tutto.
La memoria è una maledizione, ma anche il dono più sublime; perché se perdi la memoria perdi tutto.
Mi ricordo delle cose che non vorrei ricordare e non posso dimenticare quelle che vorrei dimenticare.
I ricordi sono immagini indelebili, che rimangono in eterno nel cuore.
Ho riempito una scatola di ricordi. Li ho riposti attentamente, pensando che i brutti fossero molti di più di quelli belli, ma anche i momenti brutti fanno parte della vita e spesso ti insegnano a crescere e a capire. Ogni tanto ne tirerò fuori uno, scegliendo tra i migliori, e saranno caldo vento che abbraccerà la mia anima.
È possibile tornare indietro con i passi, ma non con il tempo.
Non importa se i ricordi fanno male. Vanno sempre rispettati e Amati perché fanno parte di noi, della nostra vita, del nostro cuore; senza di loro potremmo non essere più la stessa persona. Può essere un male od un bene, io questo non lo posso sapere per tutti, ma nel mio caso invece è stato solamente un bene: alcuni di essi mi hanno fatto capire la persona che non diventerò mai, altri invece sono stati come abbracci luminosi che, stringendo il mio cuore con una tale intensità, hanno cosparso tanta di quella Luce da riuscire a lenire profondamente le ferite della vecchia me stessa. È stato quando ho accettato i più dolorosi ricordi con un cuore un po’ razionale, che ho capito quanto possono rendermi una persona migliore e più forte di quanto potessi lontanamente pensare. Non potrei mai dire che questo vale per tutti, ma il dolore si sa che arriva solo per un motivo nella nostra vita: insegnarci a vivere nonostante tutto. E proprio per questo motivo, credo che il passato non deve mai essere dimenticato, semmai lasciato tra gli infiniti sentieri dell’anima.
Mi è così difficile, sognare. Il Natale si avvicina, già per strada si accendono le luci, nelle case ardono i camini, nei cuori brilla una scintilla. Mi è così difficile, pensare. Ricordo il profumo di incenso, la sottile striscia di fumo, il chiarore delle candele. I tuoi occhi chiari, ambrati dalla flebile luce della fiamma. I tuoi occhi chiari, caldi di amore. I tuoi occhi chiari, scuriti dal desiderio. No, non riesco. Mi è così difficile, ricordare. È troppo doloroso, troppo dolce, troppo intenso. I pensieri si annebbiano, gli occhi si accecano, colmi di lacrime. E va bene così. Rimango al buio, da sola. Mi autopunisco come posso, mentre rimango al buio, da sola.