Chi pratica il Tao (Tao, in cinese, vuol dire “la via”) non ha che da essere in pace con se stesso, perché…Senza uscire dalla portaConosce tutto quel che c’è da conoscereSenza guardare dalla finestraVede le vie del cieloPerché più lontano si vaMeno si capisceIl Saggio arriva senza partireVede senza guardareFa senza fare.
Non pretendo di sapere là dove uomini ignoranti sono sicuri: questo significa agnosticismo.
Quando doni qualcosa, fallo con il cuore, perché uno spillo d’acciaio incartato d’amore, diventa d’oro.
Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano.Benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi fanno del male.se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra guancia… Se fate del bene a coloro che vi fanno del bene che merito né avrete?
Non è l’immettere dall’esterno che dà la saggezza.È il potere e il grado della vostra ricettività interiore che determina quanto voi potete ottenere in vera conoscenza, e quanto rapidamente.
Fintantoché seguiamo lo sviluppo del caso a ritroso, a partire dal suo esito finale, la catena degli eventi ci appare continua e pensiamo di aver raggiunto una visione delle cose del tutto soddisfacente e fors’anche completa. Ma se percorriamo la via opposta, se partiamo dalle premesse a cui siamo risaliti mediante l’analisi, e cerchiamo di seguirle fino al risultato, l’impressione di una concatenazione necessaria e non altrimenti determinabile viene completamente meno. Ci accorgiamo immediatamente che l’esito avrebbe potuto essere diverso e che questo diverso esito avremmo potuto capirlo e spiegarlo ugualmente bene. La sintesi non è dunque altrettanto soddisfacente dell’analisi; in altre parole, la conoscenza delle premesse non ci permetterebbe di prevedere la natura del risultato.
La felicità è solo apparente.