Franco Zeffirelli – Frasi Sagge
Il sapere è una sorgente, ma purtroppo l’ignoranza è un mare.
Il sapere è una sorgente, ma purtroppo l’ignoranza è un mare.
Dovremmo tornare bambini.Quando eravamo bambini nessuno di noi era cosciente di essere umano; del colore della nostra pelle, del Credo praticato dai genitori.Non avevamo la presuntuosa capacità di giudicare, condannare e sputare sentenze.Non sentivamo di appartenere ad una bandiera, né di farci dividere dalla politica né da una squadra di calcio.Non conoscevamo la malizia, né presunzione né odio nei confronti di chi o cosa è diverso dal nostro modo di essere e pensare. Da bambini ci esprimevamo solo con un sorriso o piangendo.Anche adesso che siamo adulti sorridiamo o versiamo lacrime per manifestare ciò che proviamo, questo è un linguaggio universale che vale per tutti, ma i sorrisi e le lacrime, spesso, sono accompagnati da parole che dovremmo far tacere e lasciare che l’emozione esca attraverso il bambino che è in noi.
Per vivere la spiritualità e la realtà della vita dovremmo imitare gli alberi con i rami alti che sfiorano il cielo e le radici aggrappate profondamente alla terra.
L’orgoglio è avere un muro di fronte ai propri occhi, da questo muro pende una corda, tentiamo di salire ma senza rendercene conto le nostre mani impugnano delle forbici.
Parto dall’idea, forse limitante, stando al grande male di vivere che rinvengo tra i pochi eletti che possano contare sulla bellezza mentale, che chi abbia intelligenza da vendere e la testa pensante, quella dove dentro si affollano scriteriati punti di vista sulle ovvietà esistenziali che non sfiorano neanche di striscio la cognizione dei più, allora, ci possano essere tante motivazioni, ispirazioni, “tendenze a”, tra le più disparate, tra le meno attinenti ed aderenti alla realtà, ma ci sono, tragicamente ed in questo “tragicamente”, anche un po’ imbastardito dal “dannatamente”, io ci ritrovo la mia motivazione ad essere.
Nel regno del Caos, il caso crea la maggior parte dei problemi, l’ignoranza li aggrava e ne crea degli altri, poiché Dio non sa fare altro che consolarvi, dovete mettervi in testa che non rimane che il buon senso che può cercare di risolverli.
È all’Enigma della Sfinge che ho dedicato cinquant’anni di vita professionale come antropologo. Ed è di importanza primaria che la nostra risposta all’Enigma della Sfinge sia coerente con la maniera di gestire la nostra civiltà, e come quest’ultima debba essere in accordo con il funzionamento attuale dei sistemi viventi.