Patrick Kavanagh – Frasi Sagge
Dobbiamo seguire le tracce che abbiamo dentro, persino se conducono all’incoerenza, alla pazzia, e la gente che incontri sulla strada, non la devi collezionare come francobolli.
Dobbiamo seguire le tracce che abbiamo dentro, persino se conducono all’incoerenza, alla pazzia, e la gente che incontri sulla strada, non la devi collezionare come francobolli.
Non esiste cosa alcuna che l’arte non possa esprimere.
Non c’è tranquillità nelle città dell’uomo bianco. Non si ode il fruscio delle foglie che si aprono in primavera né il frullare delle ali degli insetti… e cos’è la vita se un uomo non può sentire il richiamo del caprimulgo o il gracidare delle rane di notte, attorno allo stagno?…ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa sul suolo, sputa su se stesso. Questo sappiamo… non e la terra che appartiene all’uomo ma l’uomo alla terra. Tutte le cose sono unite tra loro come il sangue che lega una famiglia. Ciò che accade alla terra accade ai figli della terra. Non è l’uomo che ha tessuto la ragnatela della vita; lui ne è solo un figlio. Ciò che fa alla ragnatela lo fa a se stesso.
Quando camminiamo fino al limite di tutta la luce che abbiamo, e facciamo un passo nell’oscurità del non conosciuto, dobbiamo credere che accada una di queste due cose. Ci sarà qualcosa di solido in cui mettere il piede, o ci verrà insegnato a volare.
Un uomo mi chiamò e mi disse: vieni guarda quanto è bello quel quadro, mi recai in balcone… ma non vedevo niente… poi mi soffermai un po’, decisi di cambiare frequenza… Guardai il mare, alzai gli occhi, c’era il sole e un po di nuvole… un brivido in tutto il corpo mi travolse… era il quadro più bello che i miei occhi avevano mai visto! Pensai all’autore… e mi domandavo: perché non mette la sua firma? Perché ogni giorno dipinge questo spettacolo restando anonimo? Poi ho capito… l’autore ero io in quel momento!
Bisogna correre. Correre tanto. Sudare tanto. E non sentirsi mai arrivati. La vita ci riserva traguardi. Bisogna avere un buon paio di scarpe: la strada è lunga.
A volte quelle strade senza ritorno sono quelle tremendamente sbagliate, perché ci impediscono di “crescere”, di ammettere che tornare indietro è giusto.