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  • Carmelo Bene – Società

    Quando parlo del non capire. Il non capire non è una prerogativa degli scemi, non è il privilegio degli idioti il non capire.È l’abbandono. Essere nell’abbandono non significa essere deficienti, significa non essere, smarrire. Non essere più in casa.Maledette le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l’anima, Tutto quanto. Vogliamo farla finita con questa fine!?Facciamola finita con questa fine, perché la fine e il principio son la medesima cosa. Siamo sempre nell’origine, siamo sempre nel senso di colpa… siamo sempre nella parola, non ne usciremmo mai più. Questa non è prosa,non è nemmeno grazie a Dio quella merda detta poesia. Bisogna fare di se dei capolavori. Io ho trovato da molti anni da molti millenni dentro di me il deserto.E quindi sono in un deserto che parla a un altro deserto e non più, al deserto dell’altro.

  • Bartolomeo Vanzetti – Società

    Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra, io non augurerei a nessuna di queste ciò che io ho dovuto soffrire per cose di cui io non sono colpevole. Ma la mia convinzione è che ho sofferto per cose di cui io sono colpevole. Io sto soffrendo perché io sono un radicale, e davvero io sono un radicale; io ho sofferto perché ero un italiano, e davvero io sono un italiano.

  • Fabrizio Moro – Società

    Il brigante del Vangelo è l’esempio degli imbroglioni che controllano la nostra vita. E “le armi per batterli le abbiamo nel cuore”. La nostra generazione è malata, svogliata, inquieta, non ha esempi da seguire. Ogni nuovo papà dovrebbe impegnarsi per migliorare i suoi figli e se i personaggi della vita pubblica non lo fanno, gli esempi dovranno essere loro, i genitori, la famiglia con tutti i suoi valori.