Luigi Pascarelli – Società
Il popolo non si ribellerà per presa di coscienza, ma solo quando avrà fame.
Il popolo non si ribellerà per presa di coscienza, ma solo quando avrà fame.
L’unica libertà concessa all’uomo è quella di sentirsi schiavo.
Che cos’è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall’ansia economica di esserlo? Che cos’è che ha trasformato le “masse” dei giovani in “masse” di criminaloidi? L’ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una “seconda” rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la “prima”: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo “reale”, trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c’è più scelta possibile tra male e bene. Donde l’ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall’assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c’è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c’è stata: la scelta dell’impietrimento, della mancanza di ogni pietà.
Rare tracce di peccato, di servizie e di ricchezzerare tracce di tenerezze, in un mondo che si nascondenella propria incolumità.
Viviamo in una terra tristemente abitata da esseri umani, ma disabitata dall’umanità.
Così la macchina dell’oppressione sempre si rivolta contro chi la serve.
Odio le persone che mi dicono “ti conosco”. Non mi conosco nemmeno io, figuratevi voi.