Luigi Veronelli – Società
La patria è ciò che si conosce e si capisce.
La patria è ciò che si conosce e si capisce.
I maya non avevano sbagliato a fare i conti, ormai non servono neanche i calendari. Non era il mondo a finire era l’uomo che lo portava all’esasperazione; se guardiamo bene l’uomo sta tornando al suo stato iniziale e non credo che l’evoluzione lo potrà far migliorare. Non sarà curvo come un ominide. Curva sarà la sua ragione non lascia passare più in niente. Per adesso è solo l’inizio della fine. Per adesso siamo solo branchi che vagano per il mondo. Alla ricerca di chi sa cosa in compagnia di chissà chi.
La disuguaglianza sociale ed economica è stata sancita dal governo della stupidità.
Alle pendici del monte che non c’è crescono piante magiche, meravigliose: occupazione, produttività, giustizia giusta, democrazia, moralità, uguaglianza, solidarietà e benessere.I vecchi cespugli si sono seccati e sono stati estirpati: povertà, evasione fiscale, burocrazia, favoritismo, corruzione e sprechi.Il paese di Bengodi perfetto; l’Italia che gli italiani si augurano.
È meglio abolire la servitù dall’alto che attendere che si abolisca da sé dal basso.
Ricordatevi sempre che volgare, oscena, insostenibile è la volgarità della nostra patria.
Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.