Luciano Bianciardi – Società
Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria.
Se vogliamo che le cose cambino, occorre occupare le banche e far saltare la televisione. Non c’è altra possibile soluzione rivoluzionaria.
Attenti perché è sottile la linea che divide la distrazione di massa alla distruzione di massa!
Non sono io particolare, è la gente che è tutta uguale.
Lo Stato dà un posto. L’impresa privata dà un lavoro.
Tranne pochi settori che riusciamo ad approfondire, tutta la nostra cultura è di seconda mano: è difficile o impossibile leggere tutti i grandi romanzi della letteratura universale, tutti i grandi testi mitologici, tutto Hegel e tutto Marx, studiare le fonti della storia romana, russa o americana. La nostra cultura dipende in buona parte dalla qualità di questa seconda mano: ci sono divulgazioni che, pur riducendo e semplificando, trasmettono l’essenziale e altre che falsificano o alterano, magari con presunzione ideologica; i riassunti del vecchio Bignami sono talora più vicini al testo di molte lambiccate interpretazioni psico-pedo-sociologiche.
Il manager privato lavora per i clienti; quello pubblico per la clientela.
E per adesso è tutto nelle mani di noi giovani, possiamo cambiare il mondo. Possiamo eliminare o almeno dividere il dolore e moltiplicare la gioia.