Aristide Gabelli – Società
Se tutti convengono che l’arte del governare è difficile, come si pretende che possa essere buono un governo a cui partecipano molti?
Se tutti convengono che l’arte del governare è difficile, come si pretende che possa essere buono un governo a cui partecipano molti?
Benché il mondo dei fenomeni quantici sia perfino più bizzarro di quanto chiunque avesse immaginato, non è mai così strano ed assurdo come il mondo socio-politico-economico.
Il popolo è sovrano, ha praticamente la possibilità di eleggere i suoi rappresentanti, praticamente ha il potere di farsi tirare in giro e di farsi fregare alla grande.
Dopo tanti anni passati a piangersi addosso, il Paese ha riscoperto la forza delle idee.
Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo.
A Milano le case si danno prima ai quarantaduemila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva.
Contano più gli esempi che le parole.