Honoré de Balzac – Società
Uno sguardo che bisogna chiamare lo sguardo del banchiere, e che ha qualcosa di quello degli avvoltoi e degli avvocati: è avido e indifferente, chiaro e scuro, brillante e cupo.
Uno sguardo che bisogna chiamare lo sguardo del banchiere, e che ha qualcosa di quello degli avvoltoi e degli avvocati: è avido e indifferente, chiaro e scuro, brillante e cupo.
L’economia sarebbe una scienza esatta se non intervenisse il cosiddetto fattore umano a rovinare tutto.
In questo oramai assurdo teatro che è la vita, noi non siamo altro che le marionette manovrate dai governi, dalla televisione e dall’informazione in genere. Tutto pare normale ai nostri occhi e alle nostre menti manipolate.Abbiamo dimenticato il vero senso della vita.
Ho sempre desiderato elevarmi ed affrancarmi dalla mia mediocrità. In essa non ci ho mai visto nulla di buono. Così l’ho fatto, ma giusto quel tanto che basta per non rientrare più nella fascia di persone che sono la classe dirigente di questo nazione.
Viviamo in una terra tristemente abitata da esseri umani, ma disabitata dall’umanità.
Un impero è un egocentrismo immenso.
Benché tutti i burocrati, gli artigiani, i commercianti, i professionisti e gli industriali siano in perenne conflitto tra di loro e la guerra sia senz’altro aspra e bestiale, almeno su una cosa sono in perfetto accordo, fregare i poveri cittadini comuni.