Concesion Gioviale – Sogno
Perché quando hai un sogno, ti tappi le orecchie, ti metti i para occhi e procedi lungo la tua strada. Prendi e vai.
Perché quando hai un sogno, ti tappi le orecchie, ti metti i para occhi e procedi lungo la tua strada. Prendi e vai.
Cammina sulla pelle e sottovoce lo senti arrivare fino al cuore, ti prende, ti incanta, questo sogno fatto di semplice poesia.
Ai confini della notte si intersecano scie di stelle, come frecce scoccate dalla faretra lunare.
Chi rinuncia a sognare fa un grave torto a sé stesso.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Le persone che ti tolgono il sonno sono le stesse che accendono i tuoi sogni.
Ma i sogni che mi vengono rubati? E le emozioni? Neanche le lacrime restano oggi, solo un sorriso amaro. Un cuore stanco non sa tenere il ritmo del tempo che trascorre. Orologio che corre, ma dietro a cosa? Io fuggirei, ma dove? E la memoria che diventa dannazione.