Mariella Buscemi – Sogno
Mi aggiusto la notte e provo ad uscire per sogni.
Mi aggiusto la notte e provo ad uscire per sogni.
Nel volteggiar di bianchi petali di stelle danza un sogno.
Da questo sogno non voglio svegliarmi mai, perché tu sei quel sogno da vivere.
Chiedo scusa del tempo passato, spero sempre sia stato un tempo passato bene…chiedo scusa delle parole dette, spero siano state parole riflettute…chiedo scusa dell’ascolto rubato, spero sia stato un ascolto sentito…chiedo scusa del male fatto, spero che le ferite siano guarite…Non chiedetemi scusa del tempo che ho perso a causa vostra, delle parole spesso inutili che avete pronunciato, dell’attenzione che ho dovuto darvi o del male che mi avete fatto…chiedetemi scusa dei sogni che mi avete rubato.E perdonatemi per la schiettezza.
Il solo presagio, terrore, indignazione che quel passato che mi distrusse possa risederti a fianco e possa ridestarsi al mattino accanto ai tuoi sogni della notte che lentamente si dissipano per incontrare la realtà del giorno, mi dilaniano e comprendo cosa è l’essenza dell’orrendo e dell’ingiusto. Se hai sepolto me, è la terra rimossa che continua a ricoprirmi con le zolle della feroce paura ancorata ad un ieri che non va via né sa dove altro sarebbe bene andare.
Io mi immergo nelle persone, non mi basta nuotarci in superficie, più scendo in profondità più incontro certe parole, come certi silenzi, alcuni sono invasivi: invasano!
Ho una strada da percorrere a ritroso. Alberi grondanti ricordi, un bordo strada di rimpianti ed il sole, fastidioso, sempre in faccia. Ho chilometri d’emozioni da fare e miglia di déjà vu e sensazioni che non ti fanno mai sentire adeguata qui ed ora, ma si aggrappano ai tanti passi dentro alle proprie scarpe.