Harold Wagoner – Sogno
Il bello di essere architetto è che puoi camminare nei tuoi sogni.
Il bello di essere architetto è che puoi camminare nei tuoi sogni.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Quando mi dissero che perché un sogno si realizzasse avrei dovuto crederci l’ho fatto, con tutto me stesso. Ho spinto i miei sogni la dove con mano li avrei potuti toccare e afferrare, ma l’amara scoperta è stata capire che se il sogno in cui credo è uno di quei sogni a due se ci credo solo io non mi basterà per realizzarlo.
Se usi la scala dei sogni, nessuna stella è troppo in alto da non poter essere raggiunta.
Essere vincenti significa continuare a lottare ed inseguire i nostri sogni, nonostante il destino sembra andarci contro chiudendoci le porte della speranza.
Non potrei mai attraversare il mare. Ma guardando il orizzonte mi fermo, lo fisso e cosi comincio a sognare.
Il regno della mia mente è infangato dall’ignoranza. Con le piogge incessanti della scrupolosa autodisciplina, possa io rimuovere dalle città della mia negligenza spirituale gli annosi detriti dell’illusione.