Vincenzo Costantino – Sorriso
Ridi perché alla fin dei conti di tutta questa cattiveria che circonda il mondo non te ne frega niente.
Ridi perché alla fin dei conti di tutta questa cattiveria che circonda il mondo non te ne frega niente.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Bisogna imparare ad abbattere il silenzio delle parole non capite.
Il tuo sorriso è per me come un’alba, speriamo che possano esserci infinite mattine.
Sorridere non significa essere “felici”. Ci sono sorrisi che nascondono “cicatrici”.
Accogliere qualcuno con un sorriso è il modo migliore per farlo sentire a proprio agio.
Per un lungo periodo della mia vita ho saputo esattamente ciò che volevo, la mia immagine riflessa in uno specchio d’acqua, mi appariva nitida ed eterna… Ma poi una sola pietra l’ha increspata. Ora devo ripartire a vivere… Ed inizierò da una risata!