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  • Luigi Pirandello – Sorriso

    Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. “Avverto” che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un “avvertimento del contrario”. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s’inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.

  • Anonimo – Sorriso

    Un sorriso non costa niente, ma può dare molto rende felice chi lo riceve e senza rendere più povero chi lo dà. Dura solo un attimo, ma entra nel cuore, nessuno è tanto ricco da poterne fare a meno e nessuno è tanto povero da non poterlo regalare. Dona la felicità in casa e tra gli amici, sicurezza e simpatia a tutti. Ti dà consolazione nella tristezza e ti rinvigorisce nella stanchezza, quando sei scoraggiato ti dà forza quando hai paura ti dona coraggio. Un sorriso non lo puoi comprare, ne rubare e ne prestare, però lo puoi donare. Se qualche volta tu dovessi incontrare chi non sa sorridere, aiutalo, donandogli il tuo, perchè nessuno ha tanto bisogno di un sorriso, come chi non lo sa donare agli altri.