Leo Buscaglia – Sorriso
Noi non possiamo trasformare la disperazione in speranza, e questa è una magia. Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con i sorrisi.
Noi non possiamo trasformare la disperazione in speranza, e questa è una magia. Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con i sorrisi.
I tuoi occhi sorridenti sono come la cometa di Halley, lasciano una lunga scia luminosa che in questa notte buia colora il cielo e permette il mio pensiero di giungere a te… riesco a vederti da questa spiaggia… riesco a sentirti più vicina.
Io non rido di rabbia, io non rido dei dolori altrui, io non sono fatta di cenere dipinta d’oro. Io sorrido alla vita, sorrido con le compagnie valide che essa mi ha dato. Sorrido delle difficoltà perché mi insegnano sempre qualcosa di nuovo. Poi; rido anch’io si; di fronte alla stupidità di alcune forme definite “umane”.
Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. “Avverto” che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un “avvertimento del contrario”. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s’inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l’umoristico.
La prima cosa che cerco entrando in un negozio, è un sorriso. È sinonimo di gentilezza e cortesia. Posso comprare tutto o niente, ma se non trovo quel sorriso, visto che è gratis, vado via.
La mia città è questa e qui voglio continuare a vivere.Posso viaggiare, girare il mondo, “sentire” il mal d’Africa o farmi ammaliare dalla città elettrica, Las Vegas, ma poi devo tornare.Questa è la mia terra ed ogni granello di polvere è un ricordo a cui non so rinunciare perchè mi appartiene.Perciò quando intraprendo un viaggio, la cosa più bella, in un particolare momento, è quel sorriso che sboccia dalle mie labbra…… sto tornando a casa.
Basta poco vedi? Pochissimo. Come uno spicchio di sole che entra dalla finestra di buon mattino, come un granello di zucchero sciolto in gola, come miele fresco. Basta poco davvero per tinteggiare il cuore. Per sorridere e comprendere che davvero la vita è un soffio, le cose importanti sono le più semplici e che chi ami, quelli cui vuoi bene davvero, li hai sempre accanto. Basta poco, per sentirsi vivi e leggeri dentro.