Nino Galluffo – Sport
Chi vince sempre sarà o sempre amato o sempre odiato.
Chi vince sempre sarà o sempre amato o sempre odiato.
Gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda le mini, l’anno dopo le metti nell’armadio.
Prima del Mondiale entrai in una chiesa per parlare con Dio. Mi ha chiesto: cosa vuoi, Bora?, e ho risposto: segnare come la Francia!. e Dio mantenne la parola. Francia e Cina furono in questo Mondiale, le uniche due squadre che non segnarono gol. Certo che io mi riferivo a realizzare come la Francia fece 1998.
Io non so cosa ha detto Materazzi a Zidane. Tutto quello che so è che lui è stato l’uomo partita, e non Pirlo. Materazzi ha segnato il gol principale, e ha mandato Zidane negli spogliatoi.
Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo.
Zidane è stato molto arrogante e l’ho insultato. Afferrai la sua maglietta per qualche secondo, si voltò e parlò con sarcasmo, guardandomi con una orribile arroganza: “Se vuoi la mia maglia, te la do più tardi”. Ho risposto con un insulto, è vero.
Quando corro sono libero: libero di sognare, libero di essere quello che sono, posso ascoltare le mie emozioni, il rumore dei miei passi è musica per le mie orecchie, la strada è una montagna da scalare, il traguardo è la vetta da conquistare.