Ilaria Sognoscritto – Stati d’Animo
Sono persa nel buco nero dei ricordi.
Sono persa nel buco nero dei ricordi.
La ricerca interiore è un un viaggio faticosissimo. Come scalare una grande montagna. È un cammino difficile dove occorre controllare i pensieri il proprio cuore e seguire una rotta senza tentennamenti. Si cade e ci si rialza con facilità. Ci sono tappe nelle quali ci si ritempra e riposa, come una cengia per lo scalatore e poi faticosamente si ricomincia a salire, ma non è facile lo si fà sempre in compagnia della fatica.
Se avessimo un cuore di pietra chiunque lo potrebbe scalfire, e nessuno sentirebbe dolore.
Mi accosto all’immagine di una lastra di marmo. Piatta e fredda, si direbbe. Io, invece, rispondo: piena di venature. Porzioni levigate, bianche e finissime, altre granulose, intervalli di grigio tendente al nero o sfumati a cogliere accenni di azzurro, per poi, farsi più marcati e sembrare lividi. Ecco perché mi risaltano le venature, per via dei lividi con i quali entro, spesso, in confidenza perché senza non ci so stare e me li infliggo io per prima, anticipando i colpi di chi, pronto con la frusta in mano, mi farebbe ancor più male. Questo è il mio personale concetto di “tra i due mali, meglio quello minore” e quello minore è quello che m”infliggo io, si fa per dire, per carità, ché io picchio duro con il sadismo che mi tiene a braccetto e mi dà il salario a fine mese, lavoro alle sue dipendenze ed in tempi di crisi, non posso fare neppure la preziosa.
Sono stufa di stupirmi delle persone, dei loro comportamenti, dei loro atteggiamenti, delle loro parole; voglio stupirmi delle cose belle, dei tramonti, delle stelle, dei sorrisi, dei piccoli gesti, della semplicità.
Mi chiedo se la solitudine la scegliamo oppure la subiamo. In ogni caso non è una bella compagna se dura troppo.
È nel silenzio che la mente rivive i suoi tormenti, è nella solitudine che l’anima percorre i suoi labirinti. Per quanto tu compia quel viaggio, ogni volta otterrai nuove domande e nessuna risposta. Vedrai la tua vita passare come un film in bianco e nero, ti chiederai se l’hai veramente vissuta o ne sei stata spettatrice immobile che lasciava il tempo scorrere sulla pelle.