Stefano Andreani – Stati d’Animo
Smetterà di piovere il giorno che imparerai ad affrontare la vita sorridendo nonostante tutto.
Smetterà di piovere il giorno che imparerai ad affrontare la vita sorridendo nonostante tutto.
La vita non regala mai niente, ricordiamocelo, e forse la fede spesso non basta. Serve di più, serve una mano d astringere, un abbraccio da ricevere e da donare. Un sorriso spontaneo e un semplice gesto spesso cambiano molte cose. La forza umana, l’umanità e l’amore vanno oltre la fede. Ma c’è aridità di gesti, di sentimenti in cui resta ormai difficile credere.
Ci sono persone che passano anche solo per degli attimi nella nostra vita e lasciano un segno indelebile.Ci sono persone, tuttavia, capaci talvolta di ferirci così nel profondo da lasciare una ferita che forse non guarirà mai del tutto.Ma poi esiste anche tutta una serie di persone dotate di una tale pochezza da non essere neanche in grado di far capire che son passate, persone così piccole umanamente che anche quando vogliono farti del male sono talmente insignificanti da non essere efficaci.
La vita sarebbe più bella se invece d’inseguire questa benedetta felicità, fosse possibile viverla.
Se non c’è chimica tra due persone non credo si possa costruire qualcosa o che possa esserci amore, perché l’amore racchiude in sé tanti fattori che fanno si che due persone si completino a vicenda… a volte invece c’è quell’amore pazzo che nasce senza un perché, più che chimica, come due pianeti che si avvicinano attratti dalla forza di gravità reciproca, ciò che nasce è squilibrato, improbabile e spesso impossibile ma dannatamente bello e imprevedibile.
Tutto ciò che ci piace tanto, ci fa male!
Nel mio immaginario non c’è solo il compimento, c’è la tensione, lo spasmo, il prolungare, il confondere il piacere con una piccolissima punta raffinata di dolore, il rimandare, il fermarsi, il soffermarsi, l’imbarazzarsi, restare senza parole, restare preda. La mia voglia di dare, in realtà, è una forma di drastico egoismo, non è neppure, semplicemente, ricevere, ma è usurpare, rubare e depauperare. È un cavallo legato al giogo costretto a fare il giro, imbrigliato com’è, ma che s’incazza e s’imbizzarrisce e vuole scalciare. Tradurre ogni pensiero in parola mi è difficile; sono come il cavallo, con i paraocchi, non so dove me ne vado, vado perché mi sento tirare.