Gigliola Perin – Stati d’Animo
E nella tua assenza lascio i giorni passare senza nessuna emozione.
E nella tua assenza lascio i giorni passare senza nessuna emozione.
Ho imparato che in questo mondo virtuale esistono un mare di parole e pozzanghere di sentimenti.
I miei neuroni stanno prendendo a secchiate d’acqua fredda le idee e viceversa.
Certo che ho dei sentimenti, solo che i miei sono veri, non li distribuisco a tutti come biglietti da visita.
È facile girare le spalle al proprio problema e crearne uno più semplice da superare. Ti sei creato una vita di false traiettorie e falsi sentieri da seguire, solo per illuderti che la strada sarà meno impervia ed il traguardo più semplice da raggiungere. Hai proiettato fuori la frustrazione che ti logora dentro, creando nemici esterni da attaccare ed eliminare. Quando sarebbe così semplice fermarti, scrutarti l’anima e capire che l’unica persona da correggere risiede in te, sei te. Ti isoli nelle tue paure, perché quelle certezze di cartone potrebbero distruggersi alla prima flebile pioggia e così giaci e muori in quell’oscura menzogna, che come una cantilena ti tormenta la mente, la stessa mente brillante che ha creato tutto ciò che ti ha distrutto.
Un oggetto scheggiato puoi ripararlo così bene da farlo sembrare nuovo agli occhi della gente, ma l’idea che si sia rotto, quella resta.
Assumono davvero forme strane le cose rotte che si cerca, alla meglio, di ricostruire. Ciò che si strappa farebbe meglio a rimanere spaccato, scucito a mostrare, orgogliosamente, tagli e ferite, anziché cercare di rattoppare con i soliti punti di sutura laschi e maldestri che, invero, fanno davvero uno scempio. Funziona così per tutto: bicchieri rotti, vetri scheggiati, unghie spezzate, cicatrici evidenti, cuori frantumati.