Michele Tommasini – Stati d’Animo
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
A volte mi domando se serve, se serve a qualcosa essere così, fare quello che faccio, essere come sono.
Nella testa ho le delusioni di oggi, nel cuore le speranze di domani.
Se gli esseri umani ci deludano, ci fanno soffrire, noi lasciamo scorrere la nostra sorgente, ossia non smettiamo mai di amare. Ci viene però da dire: ne ho abbastanza di essere sempre malmenata ingannata, lesa.Ma meglio essere ingannati e lesi piuttosto che impedire alla nostra sorgente interiore di scorrere. Possiamo sempre porre riparo alle delusioni, alle perdite ma se la sorgente dell’amore non scorre più, siamo perduti: nel nostro interiore, diventiamo una palude. Meglio sapere come orientare l’acqua di quella sorgente, e come meglio canalizzarla, affinché non vada a scorrere in, in un giardino qualunque, o un posto qualunque. Per favorire la crescita di ortiche o erbacce. Non bisogna lasciar inaridire la sorgente, ma meglio proteggerla, affinché scorra pura per alimentare unicamente il mondo, e Dio se ne incaricherà.
Sarebbe bello se una mattina, uscendo di casa, anziché dire “vado ad accendere l’auto” potessi dire “vado a raccogliere i fiori”.
Ciò che può renderti felice ora e per sempre non cercarlo altrove, casa tua è dentro di te.
È il mondo che funziona al contrario; noi siamo caduti in piedi.
Sulla mia bilancia l’odio pesava molto, ma grazie a Dio pesava anche l’amore. Anche se purtroppo, a essere sinceri, il primo aveva tolto molto spazio al secondo.