Vinothan Vijayakumar – Stati d’Animo
Certe persone sono come le candele. Da lontano vedi soltanto la luce ma, se ti avvicini, noti anche le lacrime.
Certe persone sono come le candele. Da lontano vedi soltanto la luce ma, se ti avvicini, noti anche le lacrime.
Io che mi amo anche nel mio “peggio”, io che non rinuncio mai ad essere quello che sono perché ho troppa stima di me. Io che amo le mie lacrime, anche quando scendono per chi non le merita. Io che non ho mai smesso di lottare ne per me ne per le persone a cui tengo. Io che non mi risparmio mai e forse mi metto in gioco anche troppo. Io che sono fatta di muri e durezze apparenti, ma di vetro e fragilità così vere che in pochi sanno vedere e capire.
Tutte le volte che ho scelto di morire l’ho deciso io. Ecco perché sono vivo.
Ho acuti silenzi. Crome che sillabano e ritmano. Pentagrammi senza nessuna chiave, ché tutto è chiuso a doppia mandata. Nessun sol. Pioggia copiosa.
Freddo, nuvole, tuoni. E fuori c’è il sole.
Odiare io? No, non mi piace perdere tempo a pensare a certe persone, preferisco occuparlo ad amare quelle che valgono.
Mi manchi non come manca qualcosa che si può fare a meno, mi manchi come se a mancare fosse una parte vitale di me, come il respiro che mi viene meno, ed io sospiro come quasi annegato nell’oceano della solitudine. Mi manchi e non sei la mia dolce metà, sei la metà di me più dolorosa, più inquietante, sei la parte di me più misteriosa, ma anche la più desiderata, ecco perché quando sei via, quando non ci sei, non mi manchi solo tu, mi manca quella parte di me più importante, l’amore, la vita.