Fabio Privitera – Stati d’Animo
La sera, da una certa ora in poi, è così. Un po’ troppo vuota di me, mai abbastanza piena di te.
La sera, da una certa ora in poi, è così. Un po’ troppo vuota di me, mai abbastanza piena di te.
Questo mio pensare calza molto sul mondo, peccato solo che un po’ meno calza questo mondo su di me.
Ci sono segreti che non vedranno mai la luce del sole, ma solo lo scrigno del tuo cuore.
Una preghiera inversa di voglie al contrario, con le richieste sottosopra, le mani giunte dietro alla schiena, il cuore a destra, bisogni superflui, poco esistenziali, spesso, biechi. Offro le spalle come saluto. Non mi genufletto e mi crocifiggo da sola. Espio. Confesso. Non mi assolvo. Mi faccio carne. Pietanza da divorare alla mercè di cannibali incontrati in strada. Ovunque. Rientro in me, monastica, nei chiostri rassicuranti della solitudine strutturale, in ritiro spirituale, sabbatico.
Siamo tutti diversi, siamo opinioni, punti di vista e modi di pensare opposti. Siamo giusti e sbagliati. Onesti e disonesti. Siamo verità e menzogna. Ognuno di noi ha pregi e difetti. Quello che rende però una persona vera diversa da una persona subdola è quella capacità di saper esternare il peggio di se solo laddove viene colpito. La persona subdola invece distrugge vite e persone solo per il gusto di farlo. Facendo di questo metodo il suo stile di vita.
Solo quando sono sfiorato gentilmente dall’inquietudine, conseguo a percepire quanto rumore fa il silenzio della tua assenza.
Una vita non basta per capire cosa c’è in fondo al cuore e per restare in superficie, affonderai le tue emozioni, nelle quali nascondi la tua fragilità.