Gigliola Perin – Stati d’Animo
Ho imparato a contare i secondi, minuti, ore, poi giorni che trascorrono tutti uguali. Conto i mesi e lo scorrere delle stagioni, passano lenti, scandiscono ricordi.
Ho imparato a contare i secondi, minuti, ore, poi giorni che trascorrono tutti uguali. Conto i mesi e lo scorrere delle stagioni, passano lenti, scandiscono ricordi.
La solitudine non è tale se è cercata. Vi è in essa il valore inestimabile della libertà.
E, un giorno ti svegli, sei libera leggera di volare, ma non voli, pesante fardello è la vita, ti dici! Ti soffermi nel tuo pensiero guardi l’orizzonte davanti a te, posi quel fardello cosi pesante, in fondo non cambia nulla se lo abbandoni un attimo, fatto! Chiudo gli occhi e, riprendo a volare.
Nasce tutto dopo le 23.00. Ogni pensiero, lettera, poesia le nostalgie, la malinconia. Le mancanze, quelle non le combatti, non da sola. I messaggi, quelli che si scrivono con le lacrime agli occhi, quelli fin troppo veri e dolorosi per essere inviati. E crolli, eccome se crolli. Crolli, ti penti e si finisce per non dormire più.
Arrivavano così all’improvviso, come tempesta mi travolgevano ed io restavo lì ferma perché non volevo andassero via di nuovo, quelle emozioni che accarezzavano la mia pelle.
Dopo tante fregature capisci che essere buoni con la gente “falsa” non ripaga mai.
In fondo si rimane sempre un po’ bambini e a Natale fa sempre piacere ricevere anche un piccolo dono, un gesto inaspettato, una sorpresa. È un modo per dire “ti ho pensato, ti voglio bene!”