Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
È inutile conoscere le note del mio dolore, se poi non sai ascoltare l’intensità dei miei tormenti.
È inutile conoscere le note del mio dolore, se poi non sai ascoltare l’intensità dei miei tormenti.
A volte persino i mostri del passato sono più vicini di tante persone che ci siedono accanto e nemmeno si accorgono del nostro stato d’animo.
Non serve essere ricchi per essere felici, le migliori cose nella vita sono gratis, il sorriso, un abbraccio, una carezza, e tanto amore.
“Come stai?” È l’unica domanda che mi mette sempre in crisi, non so mai se le persone lo vogliono sapere veramente o no. E poi se rispondo sinceramente, magari pensano che voglia attirare l’attenzione, quindi nel dubbio rispondo “bene”.
Ogni volta che qualcuno mi interpreta, mi uccide; e poi mi fa resuscitare nella sua personale comprensione di me.
Tutti convivono con le proprie fragilità, solo i più forti non le nascondono.
Poi guardi il mondo, leggi sentenze negli occhi della gente, pronte a puntare il dito su chi si muove nel “suo mondo” fuori dalle righe di una società conformata, e ti rendi conto che un giudizio, se anteposto ad un fatto, genera mostri. Sempre.