Megan Gandy – Stati d’Animo
Anche se era libero di amare aveva il cuore prigioniero.
Anche se era libero di amare aveva il cuore prigioniero.
Bisogna saper vivere l’intensità di ogni attimo con l’entusiasmo di un bambino e non aver paura dei temporali della vita. Perché proprio in mezzo ad una tempesta “nasce” l’arcobaleno più bello.
Il vuoto che si ha dentro può anche essere chiuso o nascosto, ma se non viene colmato sempre vuoto rimane.
Chissà quando si rompe il cielo come cade l’acqua; forse, in pezzi di ciglia.
Dicesi amore quello stato passeggero, ma confusionale che trascorre da un’illusione a una delusione.
Siamo ghiaccio e fuoco. Nel mezzo c’è il tepore di chi ha cuore.
Si sentiva il mare, come una slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissà che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. Non conosceva clemenza. Se tu lo guardi te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio… Tutto quell’infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia la notte.