Domenica Borghese – Stati d’Animo
Sono un vulcano addormentato, non svegliatemi.
Sono un vulcano addormentato, non svegliatemi.
Ho visto talmente tante facce nel mondo che non mi meraviglio più di niente. Ringrazio solo me stessa che nel mio piccolo, con i miei errori, le mie delusioni, i miei pianti ho imparato a riconoscerle. Ho imparato a difendermi e non dar credito loro, alle loro belle parole, alle finte promesse.
Non capivo se mi facesse male di più la sua totale assenza o la sua presenza assente.
Alcune delle mie lacrime sono un profondo segreto, un silenzio da custodire agli angoli degli occhi. Divento trasparente; vedi scorrere rivoli di sangue addolorato ed una pietà di cose taciute, ma che restano in superficie, pronte a venir fuori col vento dei polmoni. E mi sperdo nell’aria, come il tarassaco. Mi partorisco nel mio nero abissale.
Mai arrabbiarsi con la vita perché ci fa soffrire. In fondo la vita è questo: un’alternanza magica di occhi che brillano e lacrime che scendono.
L’armonia è il rumore dei nostri passi interiori, in questo mondo così veloce e accecato. Gioia dedotta di qualcuno che ci guarda, a cui basta un solo sorriso per credere che la realtà che vediamo si può colorare.
Eccolo, il crepuscolo. La luce che prende il posto all’oscurità. E io sono qui, che aspetto. Aspetto che il buio vada via, che il primo raggio di sole illumini completamente questo cielo, che sia finalmente l’inizio di un nuovo giorno, un nuovo giorno da accogliere con un sorriso. Perché ci sono, sono qui. C’è vita, dentro di me e ovunque intorno a me.