Fabio Piscicelli – Stati d’Animo
Il senso del mio essere? È in mezzo, a pendolo, e a volte varia di volume.
Il senso del mio essere? È in mezzo, a pendolo, e a volte varia di volume.
Detesto quel momento in cui invio un messaggio ed attendo ansiosa più di prima una risposta.
Sono sprofondato, ho capito i miei errori, adesso sono risalito… il problema è che cammino a un metro da terra!
Mi piacciono le persone che profumano di serenità, che anche se va tutto storto, in un taschino trovano motivo per sorridere. E se ogni cosa va a rotoli, essi ci formano dei fiori. Sono sempre un po’ bambini, hanno l’anima soffice e il sorriso che avvolge. E irradiano colori, e bene, e mani da stringere. A loro riesco a dar poco, ne son sicura. Ma a me, certe persone, quelle persone, donano un mondo intero.
Ciò che è custodito nel cuore non necessita di occhi per essere visto.
Il migliore regalo per chi vive in solitudine è un poco di compagnia.
E un, due tre, un, due, tre vola la mente mia e un, due, tre, un, due, tre a ritmo di una danza sgangherata, e un, due, tre, un due, tre ricama parole la mente mia, ricama ragnatele di pensieri, rovi di agonie, e un, due, tre, un, due, tre tarsie intarsia nel legno della memoria, scolpisce sul marmo dell’abbandono. Un, due, tre, un, due, tre volteggia la mente mia, scivola vento tra le foglie, le trascina la mente mia e accarezza con loro la terra nuda. Un due, tre, un, due, tre è neve la mente mia, fredda, freddissima gelida e scolorisce ogni certezza certa, imbianca ogni incertezza certa.