Monique Noir – Stati d’Animo
Mi ero innamorata, ma non riuscivo capirlo, perché ero troppo occupata a ricordare quello andato.
Mi ero innamorata, ma non riuscivo capirlo, perché ero troppo occupata a ricordare quello andato.
Niente quanto il silenzio della notte ingigantisce paure ed emozioni!
Avere voglia di tornare a scrivere lunghe lettere, sentire il rumore delle emozioni scivolare sulla carta, nuda come l’anima che si spoglia senza timore di sembrare ridicola.Avere voglia di lunghissime telefonate notturne, protetti dalla complicità di una sorridente luna.Avere voglia di raccontarsi, avere voglia di ascoltare, di leggere, di capire che qualcuno mi somiglia un po’ nella mia solitudine.
Ogni tanto penso che se ognuno di noi, anche solo una volta al giorno facesse qualcosa per gli altri, il mondo sarebbe migliore e ci darebbe sicuramente qualcosa in più.
Forse sbaglio quando credo nelle persone, quando vedo in loro un’opportunità per migliorarmi e per imparare. Sbaglio probabilmente; perché in loro la maggior parte delle volte raccolgo solo una nuova delusione e l’ennesima conferma che spesso si sbaglia nel concedere quel qualcosa di raro chiamato “fiducia”!
L’invidia può far male a chi la riceve… ma distrugge, in fondo, chi la prova…
Le parole che non escono restano impigliate nelle trame dei minuti, delle ore, nei capelli lasciati liberi al vento di speranza, alla luce el sole, nelle lacrime che gli occhi inghiottono per paura o per orgoglio. Restano impigliate nei ricordi e diventano fitta selva, e lì, tra fiori e rovi, tra spine e amori, resteranno impigliati anche i desideri e le tentazioni, resteranno imbrigliati i gesti e le intenzioni, resteremo incatenati noi, le nostre mani e i nostri cuori. Le parole che non escono sono ami pericolosi, già arrugginiti, sono armi per suicidi.