Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
Riconosco che la sensibilità è una delicata tortura.
Riconosco che la sensibilità è una delicata tortura.
Voglio vivere al cento per cento, voglio sognare anche tra quest’arido deserto che si chiama esistenza, voglio lottare per riservare a me stessa, in questa parte di mondo la felicità che mi tocca, che merito, che desidero, che voglio. Anche se il viaggio è lungo tortuoso, io lotterò. Perché conosco le mie possibilità, perché so di potercela fare, perché voglio farcela. E anche se il mondo mi è contro, continuerò, perché tutto è in nostro potere, perché se vogliamo davvero tutto possiamo. Perché noi siamo; forza, grinta, audacia, perseveranza, speranza. Siamo materia è spirito e se vogliamo davvero nulla ci fermerà, perché l’impossibile è una parola inventata per chi ha deciso di mollare!
Qualcuno misura singhiozzando l’estensione dell’alba.Qualcuno pugnala il cuscino in cerca del suo impossibile spazio di quiete.
C’è chi parla e dice quello che sente mentre chi in silenzio esprime quello che sente nel cuore.
Il nodo in gola, non strozza, ma è in grado ugualmente di togliere il respiro.
Se la sensibilità fosse uno strumento per molta gente sarebbe un violino senza corde perché esse vibrano soltanto nell’animo di un cuore grande.
Un fatto è certo, nel nostro animo noi siamo consapevoli di quello che sentiamo per le persone che conosciamo, ma non avremo mai certezza di cosa loro sentono per noi.