Enrico Giuffrida – Stati d’Animo
Dal fuoco dell’anima che strepita, il silenzio, ergendosi, tuona nell’infinito.
Dal fuoco dell’anima che strepita, il silenzio, ergendosi, tuona nell’infinito.
È poca la gente con cui possa trovarmi in una stanza per più di cinque minuti senza sentirmi stomacato.
Una lacrima apre sempre la porta ad un sorriso.
Non posso credere ancora che non vi rivedrò più, non posso credere che non avrò i vostri sorrisi, gli abbracci e le vostre tenere risate, un gioco crudele quello che ci separa per sempre, ma bisogna lasciare andare chi si ama, so che avrete una famiglia che si prenderà cura di voi e che non verrete separati e tutto questo mi consola. Ma rimane la rabbia e l’impotenza di non aver potuto fare niente perché tutto questo si realizzasse con me. Non saprò mai se avrò lasciato una traccia nei vostri ricordi, ma so che non vi dimenticherò mai. E adesso vi lascio andare per sempre come piccole navicelle alla deriva del vostro futuro.
Siamo giusti, sbagliati o semplicemente preziose anime uniche che si incontrano, si sentono, si scelgono e si vivono per quanto tempo è necessario a disegnare sulla propria strada meraviglie. Attraversiamo la luce e l’abisso, ma in noi possiamo sempre trovare, in silenzio, l’amore per ogni nuovo inizio.
Credo che prima o poi verrò perdonata. Perché la metà dei miei sbagli li ho commessi per amore e l’altra metà, anche.
Deluso, triste, amareggiato, incazzato, nervoso, odioso…possono bastare per rispondere alla classica domanda: “ciao, come stai?”Ma poi passa… un giorno, forse due, diciamo pure per qualche settimana, o addirittura qualche mese, ma comunque alla fine dei giochi è sempre la solita storia… adesso basta, mi sono stancato di tutti e tutto… volete il bastardo? Il menefreghista? Perfetto, sarete accontentati.