Alessio Marchione – Stati d’Animo
E magari devo solamente tenermi occupato, per non pensare a quello che non ho ricevuto, ma a quello che ho dato.
E magari devo solamente tenermi occupato, per non pensare a quello che non ho ricevuto, ma a quello che ho dato.
Niente fa star più male, della fine di un amore. Ogni parte, sia fisica che mentale è incentrata su di un unico destinatario. Ti fai mille domande, non trovi una motivazione, lo stomaco si chiude e non riesci a dormire. Passi da uno stato d’animo all’altro, speri che tutto ritorni come prima, ma tu sai che non sarà così. Prima ti chiudi in te stesso, poi ne parli con chiunque, ottenendo un po’ di sollievo. Io credo che la soluzione migliore sia: lasciare che la sofferenza faccia il suo corso, ascoltando musica, piangendo, anche a dirotto se ti fa star meglio e parlando da solo, fino a quando quell’amore ormai finito resti solo un bel ricordo.
Lasciamo liberi i nostri pensieri, non teniamoli in gabbia: hanno bisogno di volare.
Non sono quella dal sesso facile, ma da un grande amore, di quelli che vai a letto con il tuo uomo e la mattina ti svegli abbracciata ancora a lui.
E poi?Con tutto il vuoto che ho dentro… proprio l’amaro mi doveva rimane re in bocca!?I sogni…
Dimenticare. E se fosse l’amore a non volersi dimenticare di noi?
Ritaglio il tempo con un piccolo specchio triangolare. “Ponilo sopra gli esseri senz’anima, figlia mia”. Ritaglio lo spazio con un piccolo specchio rettangolare. “Ruota lo specchio intorno a te, ma non riflettere te stessa”. Sto creando sequenze, ma sembrano incubi, camuffati da sogno, s’intende. Maestro, perché ci è consentito vedere il nostro volto? V’è forse dolore più grande di vedere un falso riflesso di noi stessi? Un riflesso che neppure appartiene all’altro, nemmeno a me stessa. Scusa, il vetro si è spezzato. Sono una, nessuna e centomila ora.