Sandra Piogia – Stati d’Animo
Ci sono giorni che nascono senza sole, ma non importa se il sole lo si porta nel cuore.
Ci sono giorni che nascono senza sole, ma non importa se il sole lo si porta nel cuore.
Addirittura certe notti mi capitava di svegliarmi agitato e non riuscire più a riaddormentarmi. Avevo paura. Avevo paura, ma non sapevo di cosa. Semplicemente provavo una sensazione di paura senza conoscerne il motivo. Mi sentivo angosciato, pieno di ansie e mi ritrovavo sveglio. Sveglio cm se avessi dormito diverse ore. Desideravo soltanto un po’ di quiete. Nn chiedevo molto. Volevo solo stare bene. A volte mi succedeva anche durante la giornata, mentre ero seduto alla scrivania, o magari quando ero solo in macchina. Guidavo e mi veniva come da piangere, mi assaliva questa sensazione e non capivo cos’era. Non sapevo come gestirla, non aveva maniglie, non potevo afferrarla, controllarla, non c’era via d’uscita. Sentivo un peso sul torace e volevo uscire da me stesso, strappandomi la pelle di dosso, scappare! Qualcosa dentro di me era in disordine. Quando cercavo di capire, quando cercavo una spiegazione logica, non trovavo risposta.Razionalmente andava tutto bene. […] queste sensazioni di paura venivano anche di giorno, ma la notte… la notte mi schiacciavano la faccia contro il muro, e mi sembrava di essere preso in ostaggio.
Tutto arriva. Felicità, dolore, angoscia, serenità, sentimenti, solitudine, tristezza, parole. Attimi in cui ci si sente forti ed altri in cui ci si sente nullità. Si cade, ci si rialza. E tutto passa, tutto se ne va, lasciato così, tra il nulla ed il mai. E cosa resta dei giorni passati? Anche ieri è già lontano! Va la vita col suo rumore e cosa resta? Il coraggio di chi “Vuole” il coraggio di credere ancora in se stessi. Quel che resta siamo sempre noi, con la nostra anima e la nostra voglia di non smettere mai di credere.
Ho una storia d’amore da raccontare, non è molto comune. Si tratta di un amore che raramente si vede nelle strade, si tratta di come ho conosciuto l’amor proprio.
Ci sono emozioni che non si possono spiegare, si possono solo vivere.
Mi sento una scarpa veccia per troppe miglia percorse, quante emozioni ho sorvolato. Ora chiudo la mano e non raccolgo che aria putrefatta. Vorrei spiegare agli altri le mie emozioni, non capiscono, non vogliono capire, perché non c’è più spazio per nessuno. Si vive arrampicati sulle montagne, cercando di non precipitare, tenendosi ben stretto lo zaino: unica fonte di sopravvivenza. Salire, salire, salire sempre e quando sei su, ti accorgi che sei solo: tu e il tuo zaino.
Sono in eterno conflitto con me stesso, tra tenere saldamente i piedi per terra e fare fare continui voli con la fantasia. E resto nel limbo, mentre nel frattempo la vita scorre.