Lella Mei – Stati d’Animo
Temo chi sale, non chi scende!
Temo chi sale, non chi scende!
Guardava il cielo e la pioggia che scendeva le incorniciava il volto. C’era quella preghiera, da sempre muta, ogni volta rivolta guardando l’immenso sopra di lei. Non otteneva risposta, ma non le importava, a lei non serviva. Le era sufficiente recitarla, per sentire riaccendersi la speranza perché era questo che le permetteva di andare avanti ogni volta. La speranza di essere ascoltata, ascoltata da “qualcuno” senza dover parlare.
Come appiccica la colla dietro le fotografie, non si stacca e se la strappi viene via il primo strato soltanto della nostalgia.
Pensieri, come onde. Che come onde si infrangono, onde che come onde sulla battigia tornano, a volte forti, a volte no, amori che come onde tornano a volte piano a volte no, lasciando dietro di Sé ciò che portano, raccogliendo quei pezzi, aspettando la prossima onda, la prossima alta marea.
Non sarò mai parte di un “gregge”, sarò sempre io, contro il resto del mondo.
Semi-stellare, ma con la luna di traverso, di tre quarti, ché a vedermi tutta, mi sentirei troppo piena. Resto così, stagliata nel buio, altera e meditabonda, lambita dai morsi di lupi che della notte fanno il loro tetro teatro ed io, teatrante, intono il loro canto e mi spezzo la voce da umana. Stonata, con le mie distorsioni eccessive.
Voglio solo dimenticare e riuscire a ricominciare. Troppe volte tu mi hai deliberatamente fatto del male ed io altrettante non ho capito quanta ostilità c’era in te nei miei confronti… Ho chiuso tutto… Ho agito come dovevo per evitare di cercarti per impedire a me stesso di proseguire a farmi del male. Non so come ho potuto donarti tanta fiducia, non comprendo cosa avessi visto in te da essere plagiato da ogni tua richiesta… Schiavo del mio stesso sentimento… Ho sofferto tanto e a causa di questo ogni mio sentimento per te ha finito per sparire e ora resta solo un silenzio che a volte viene interrotto dagli interrogativi che non mi sarà mai possibile risolvere…