Stefano Gentilini – Stati d’Animo
Se potessi essere qualcosa di diverso, sarei come sono, ma lascio il mio posto a chi nella vita si è arreso all’inevitabile appartenere.
Se potessi essere qualcosa di diverso, sarei come sono, ma lascio il mio posto a chi nella vita si è arreso all’inevitabile appartenere.
Io, quella che non ascolta musica qualsiasi. Io, quella che non vede solo le cose comuni. Io, quella che non legge solo quello che colpisce. Io quella che ama le tradizioni non le mode passeggere. Io quella che sogna un mondo pieno di sfumature che possono migliorarlo. Io, quella che scrivo me stessa per arrivare agli altri perché a parole perderei la magia dei sentimenti che ho dentro.
Io sono niente e nient’altro posso essere, ma son tanto bene e di quello voglio esistere.
La solitudine mi ha fatto doppia perché io non fossi più mancante dell’altro. È attraverso l’altra voce dentro me che mi faccio compagnia: scissa, ma unita; rotta, ma intera; una, ma non una.
Faccio sempre la “dura” ma poi sono di quelle che si emozionano per un complimento. Di quelle che per un piccolo gesto semplice e gentile si sciolgono. Tra quelle che per uno sguardo più azzardato arrossiscono. A cosa serve costruirsi una facciata fatta di “Durezza” apparente se poi hai il cuore e l’anima fatti di sensibilità e sentimenti!?
Non pensare mai di essere migliore di qualcuno, e neanche il peggiore, ognuno di noi è unico a modo proprio.
Adattarsi agli spazzi di una cornice quando si è abituati a volare con i falchi sicuramente non è impresa da aquila.