Lailly Daolio – Stati d’Animo
Ci sono sentimenti da donare e altri, come l’amare se stessi, da custodire e salvaguardare gelosamente.
Ci sono sentimenti da donare e altri, come l’amare se stessi, da custodire e salvaguardare gelosamente.
Voglio essere forte, o almeno sembrare forte ai suoi occhi.
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
Non dovrei, freddolosa come sono, sentire più freddo dentro che fuori. Eppure.
E poi, lascio che la bambina in me venga fuori, raccolgo una margherita la porto alle labbra quasi a volerle colorare di un sorriso, vedo un aquilone che vola alto, il sorriso di uno sconosciuto, e, sono felice!
Ci sono parole che colpiscono il cuore, lo bruciano, altre che colpiscono l’anima.
“Cristo, Rex!”, fece Melissa da dietro. “Per fortuna non sei un vero ladro. Si sarebbero svegliati anche i morti…”