Susan Randall – Stati d’Animo
Ti svegli, ti guardi intorno ed incontri un pensiero, sorridi, forse, forse oggi è l’oggi di ieri.
Ti svegli, ti guardi intorno ed incontri un pensiero, sorridi, forse, forse oggi è l’oggi di ieri.
La vita è l’attimo di un istante che passa e non torna più.
Perché cercare? Cercare è un limite della mente. È tutto di fronte a noi. È solo che siano abituati a guardare, mentre sarebbe meglio osservare.
E poi ci sono quelle parole, parole senza colori, senza apostrofi, semplicemente bianco e nero, quelle parole nude, indossano un solo ed unico vestito. Anima!
La vera nostalgia, la si può provare solo per i momenti non vissuti.
Tutti vogliono tutto. Tutto diventa scontato, dovuto e ammuffito. Non fai in tempo a dare un dito che ti chiedono un rene. Non fai in tempo a chiedere aiuto che si tagliano le vene. Morti. Se chiedi sono tutti morti. Una città di fantasmi che gridano al mercato con le mani nascoste sotto il lenzuolo a trafficare amore in cambio di sesso e amicizia in cambio di buoni pasto. Ma la vera infelicità qual è? Chiedere e non ricevere oppure dare e non sentirsi mai abbastanza? Ma il problema dove sta? Nel turgido egoismo sempre in tiro o nell’accoglienza vana di un timido altruismo che prende sprangate in viso? Tutti vogliono tutto, tutti vogliono essere felici a discapito della felicità altrui. Questo è il punto. Punto.
Due chiacchiere virtuali dopo tanto tempo, banalità, forse un sorriso. Tutto ciò che resta di una passione mai bruciata.