Silvia Nelli – Stati d’Animo
Non è bello veder soffrire chi amo, per questo spesso mi arrabbio quando vedo lacrime non giuste scendere da occhi veri che meriterebbero solo di splendere di felicità.
Non è bello veder soffrire chi amo, per questo spesso mi arrabbio quando vedo lacrime non giuste scendere da occhi veri che meriterebbero solo di splendere di felicità.
Diamo troppo spesso alle persone possibilità che non meritano. Inutile ascoltare, capire e cercare di comprendere chi nel giro di poche ore cambia di nuovo idea e ti ferisce e ti calunnia di nuovo. Certe persone credo che non solo non impareranno mai a vivere, ma saranno sempre troppo prese dalla loro convinzione per poter capire che esiste anche altro nel mondo che purtroppo non gira attorno a loro come pensano!
Sei diventata grande, sei diventata una donna. Lo sei diventata attraversando l’inferno, ascoltando bugie e versando lacrime. Lo sei diventata crollando e sentendoti sbagliata. Però un giorno ecco che ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei li, bella e forte! Ti rendi conto che malgrado il dolore e le delusioni ancora sei in piedi. E non c’è cosa più bella ed appagante del capire che ce l’hai fatta. Che ora sei una di quelle donne che sanno ciò che vogliono, che guardano oltre e che potranno camminare sempre a testa alta!
La vita è una strada piena di emozioni, che ti fanno gioire e soffrire, che ti fanno battere il cuore, ma è proprio nei momenti “no” che capirai chi ti ama davvero!
In un mondo di cartapesta senbra grottesco ridere ancora, ma il senso dell’umorismo ci salverà.
L’indifferenza è la presunzione di non dover sentire; l’insensibilità è il timore di poter sentire.
C’è chi vive il piombo e chi vive l’oro, entrambi sono tempi che ci appartengono. Ciò che accomuna questi due momenti sono l’egoismo, la meschinità, la grettezza, l’individualismo che assumiamo in entrambi. Il piombo col suo peso ci anestetizza da ogni sensorialità, costruendo un granitico cinismo; l’oro ci rende avidi, paurosi di poter perdere le nostre ricchezze e altrettanto cinici per le sofferenze altrui, come se il male degli altri potesse contaminarci e farci cadere in povertà. Entrambi i tempi si esprimono con l’urlo primordiale che è dentro noi, la voce straziante dei no al male del mondo che si risveglia.