Susan Randall – Stati d’Animo
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
È come la porta di un giardino segreto. Inverecondo desiderio di penetrarvi, con i cinque sensi all’erta, e un senso aggiuntivo, una percezione di passato e futuro interlacciati, che fa risultare il presente solo un sottile strato di pelle, che mette in comunicazioni ieri ed oggi.
Prometto a me stessa di non smettere mai di saltare nelle pozzanghere. Spero di non dimenticarmene.
Abbiamo segreti inconfessabili. Viviamo come se non esistessero, eppure sono sempre la, nascosti e protetti da tutto e da tutti.
E guarderai le stelle, in una notte di novembre, le luci e il buio, nel silenzio. E un grido che si libererà dentro di te, di tutto quello che non parli mai, non piangi e sai che il dolore non sparisce.Il giorno tace, ma nel sonno si ribella e fa a pugni con te. Rinnegherai quei giorni inutili, la rabbia soffocata, di accese emozioni esploderà, ma il tempo consuma ogni cosa e ti porta via con se…
Domani voglio un “buongiorno” con i raggi addosso mentre fuori piove, con le carezze che arrivano da lontano, profumi di mandorlo e cedro, colori di pesco e giallo mimosa. Io ho paura, tu non averne, ma se ne hai, ti prego di dirlo a me così che io possa difenderti dai “non so” e dai “non pensavo”. Senza promesse, senza pretese, senza inganni, senza domani, è questo che allontana, il non vivere i minuti ed i secondi, ma pensare ai mesi ed ai tempi che fuggono dalla possibilità e che costringono entro le cesoie dei “devo”.
Se non ci fossero coglioni che giocano coi sentimenti sarebbe tutto più facile, certo. Non è che uno si sveglia la mattina e decide “toh, oggi mi illudo un po’, va!” La gente che si fa i film c’è, ovviamente. Ma la colpa è sempre del regista. Che da protagonista poi ci relega al ruolo di comparsa come se niente fosse.