Edvania Paes – Stati d’Animo
Il forse mi è sempre piaciuto più delle certezze.
Il forse mi è sempre piaciuto più delle certezze.
Fuori mi perdo ma dentro mi ritrovo, sempre.
Incontrare la delicatezza dopo una vita di tormenti è come il bagliore improvviso all’uscita di un lungo tunnel. Gli occhi, come l’animo, devono abituarsi alla luce.
Ci saranno persone che, dinanzi al tuo dolore, non ti diranno nulla. Che sembreranno quasi sorde al tuo lamento, distanti dal tuo cuore, ma alla fine ti accorgerai che loro saranno state le uniche che avranno ascoltato i tuoi silenzi. Ti porteranno una carezza tra le mani e asciugheranno con un sorriso le tue lacrime e solo allora crederai di poter ricominciare, senza alcun timore, perché a questo mondo, tu, non sei sola!
Per quanto il desiderio mi sia pelle e la passione, drappo cucito a questa, mi appartiene una compostezza antica che non mi permette di osare. Per quanto le lacrime mi siano acido e per come mi stiano corrodendo da dentro, ho un asse che mi tiene la schiena dritta. Mi pervade lo sgradevole odore della resa anticipandomi il pensiero ed i passi e m’intralcia il cammino come mi fosse pietra che sa quando cadermi sul cuore, schiacciandolo, vittima sfigurata di un incidente previsto.
Mi piaccio come sono, anche con i miei difetti. Mi amo così senza sentire il bisogno di essere necessariamente diversa. Posso migliorare, posso attenuare alcuni miei lati e modi, ma non posso essere diversa perché non sarei più me stessa. Se se ti vogliono completamente diversa beh non è te che vogliono e quindi che cerchino altrove!
Il Dolore obbliga a sfoggiare vedute diverse, donando al contempo un nuovo affaccio sul mondo…