Bruno Natale – Stati d’Animo
Hai corso per raggiungere un posto nella vita.
Hai corso per raggiungere un posto nella vita.
Quante lacrime ho consumato senza rendermi conto che, in fondo, la vita mi curava in silenzio.
La solitudine di un guscio vuoto, è come quella di un cuore senza amore che riempie l’anima.
Non c’è niente di peggio che esser stati felici una volta nella vita. Da quel momento in poi tutto il resto ti rende infelice, anche le cose più insignificanti.
Ascolta tacito e muto nel silenzio il tuo respiro. Osserva il ritmo, chiudi gli occhi. Segui i tuoi pensieri e lasciati guidare da me alle porte dell’universo.
Ho provato ad essere ed ad avermi. Monotòno, monosillabica. Un soliloquio imbastito con la me più profonda, a fondo, sprofondata. Dislessica emozionale, con i “ti odio” scritti al posto dei “ti amo”, lettere grandi e piccole, con il disagio e l’imbarazzo di parlarne. Corretta solo in letti di fortuna, ansimata, asmatica. Diaframmatica. Non so confessarmi. Non so assolvermi. Eucarestia che si fa carne e non parola.
Nei treni è rinchiuso tutto. L’amore e l’abbandono, la speranza e la delusione, la felicità e il dolore, l’ansia, la rassegnazione, la rabbia. Ho passato tanto tempo su quei treni con l’amore, la speranza, la felicità e l’ansia di poterlo rivedere; vi lascio immaginare adesso, risalire su quei treni, ora che mi ha spezzato il cuore, ora che ho perso una parte di me, cosa mi fa portare dentro.