Cinzia Nateri – Stati d’Animo
Non ho mai guardato le persone belle per i miei occhi, ma quelle che erano belle per il mio cuore.
Non ho mai guardato le persone belle per i miei occhi, ma quelle che erano belle per il mio cuore.
Di errori ne ho fatti molti in vita mia, e li ho sempre ammessi, ma mai e poi mai ammetterò una colpa che non mi sento addosso solo per compiacere qualcuno.
L’indifferenza.A volte guardandomi intorno noto quanti passanti frettolosi e distratti, servi dell’indifferenza, specialisti nel congelare le emozioni, popolano questo nostro pianeta nella fallace convinzione che l’interesse verso l’altro sia sinonimo di trasgressione alla ferrea regola imposta a sé stessi di evitare coinvolgimenti. Comunicare ed emozionarsi sono l’essenza del vivere sociale, l’indifferenza è solo madre di una moralità precaria e sterile a cui l’uomo di questo ventunesimo secolo ha giurato fedeltà assoluta! L’imperativo è: “guarda ma non soffermare lo sguardo”, “affretta il passo, se ti fermi devi ascoltare”, “evita il sorriso….” è una sorta di ponte fra te e l’altro, potresti esserne coinvolto!
Il cuore, come tutti gli organi, ha bisogno di nutrimento. Il suo si chiama sentimento.
Mi sa che devo smetterla di “ragionare” con il cuore, ed iniziare a farlo solo con la mente, perché mi sto facendo male, perché sono stanca di chi mi parla alzando la voce. Stanca dei falsi sorrisi, stanca di chi finge di darmi la mano e poi la tira via quando trovo il coraggio di farmi aiutare. Stanca di non essere riuscita a dare il coraggio di farmi dire “ti voglio bene”. E stanca di parlare, perché adesso credo davvero a chi dice che il silenzio è il “grido” più forte per farti ascoltare.
Non celare il volto della ragione, il cuore che parla solo commette errori che si rivelano essere spine a lungo dolorose; il tempo è guaritore, la memoria lascia cicatrici indelebili.
Lo sguardo è la finestra del cuore.