Alex Pramix – Stati d’Animo
A volte capita di sentirsi logorati dalla vita e delusi dalla gente.
A volte capita di sentirsi logorati dalla vita e delusi dalla gente.
Con occhi di azzurre vedute canta la mia libertà come figlia del vento. Lunghi vigneti come spazi fra i capelli, campi di grano, ulivi e cemento. Troppo lontana la mia libertà fatta di pioggia di neve, di rovi infiniti e bacche. Una corsa nel prato fra i girasoli dei miei dolci anni, la mia libertà agognata. Il temporale che bagna i corpi nel fieno appena colto, la mia libertà difesa. Mentre si apre il cielo su ripidi torrenti che carezzano le pietre, ospiti eterne de greto, la mia libertà costruisce fatica. Ecco, nasce l’arcobaleno col chiarore del primo giorno. Sbadiglia l’alba sul castello di stagnola, saluta anch’essa la libertà conquistata, mia ultima invenzione.
È bello guardare in alto qualche volta, è bello avere degli eroi, è bello trovare qualcuno che porta un po del tuo peso.
Muti e indecenti pensieri, sospiri che impregnano l’aria di “voglio” e “non voglio”. Vita e morte, oscurità e luce, voli pindarici di una mente contorta nella sua infernale follia.
Cosa avrebbe potuto salvarci? I non errori, ma poi dicono che sono questi a far crescere; dunque, il non crescere avrebbe potuto salvarci, ma poi dicono che saresti rimasto un eterno bambino, quindi, il non rimaner bambini avrebbe potuto salvarci, ma poi, aggiungono, che preservarlo dentro noi stessi è la formula per non perdere il sapore spontaneo della vita, allora, limitiamoci a scrivere di tutto e del contrario di tutto, di noi stessi e di un io rovesciato, ché tanto, è tutto sottosopra, avremo così, la speranza di vederci, forse, dritti.
Incominciamo ad aver cura di noi stessi quando cominceremo a guardarci per ciò che veramente siamo. Cercando di correggere errori e difetti, soprattutto quelli gravi. Avremo cura di noi stessi quando ogni tanto e dico ogni tanto cominceremo a puntare il dito anche contro noi stessi e non solo verso gli altri. Perché è facile giudicare ma meno facile auto giudicarci. Avremo cura veramente di noi stessi quando avendo fatto tutto questo avremo raggiunto un livello di maturità non dico perfetto ma decente. Senza peccare in sciocche e squallide scuse per non valutare e criticare mai noi stessi. E ricordatevi che solo i Bambini pretendono di avere sempre la ragione.
Non importa che altri mi credano, l’importante che mi creda io. Creda nelle mie possibilità, qualità, forze. Il giudizio degli altri è come un foglio in brutta copia. Io ricopiandolo posso aggiustarlo o darmi giudizi anche più duri, di chi, coglie solo ed esclusivamente negatività nel prossimo. Sono giudice di me stessa, attore e interprete della mia vita. Ho eliminato da tempo la mia debolezza di accondiscendenza. Ora credo, spero in quello che sono. Posso essere tagliente, pungente, cocciuta, deludente, ma so di essere vera e nel mio piccolo sincera.