Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Le parole descrivono, raccontano, inventano, farneticano, ma della pelle ne sono un improbabile surrogato. Al dire prediligo di gran lunga l’ardire.
Le parole descrivono, raccontano, inventano, farneticano, ma della pelle ne sono un improbabile surrogato. Al dire prediligo di gran lunga l’ardire.
Si è realmente liberi quando ogni parola che esce dalla nostra bocca è dettata dal nostro cuore e dal nostro cervello.
Se c’è qualcosa che non dimentico è come “rialzarsi”. Rialzarsi per non dare soddisfazione, rialzarsi per non arrendersi, rialzarsi per lottare, ma soprattutto rialzarsi per non morire dentro l’anima. Sconfitta, abbandonata ma mai arresa.
Sono una persona molto fragile, basta poco per farmi cadere. Sono fragile, ma non pensate che se riuscite a farmi cadere riuscite anche a non farmi rialzare, perché io mi rialzo sempre. La mia fortuna è che io non sono resistente ma resiliente, non rimarrò in piedi ma i miei occhi sono buoni. Ricordalo.
Io difficilmente sogno, cioè, quando mi sveglio, difficilmente ricordo quello che ho sognato.Ma l’altra notte era una notte magica.Nel sonno affondavo i piedi nudi nella sabbia, in una spiaggia lontana, sul bagnasciuga, la sottile linea del fronte che delinea gli spazi tra sogno e realtà. Non capivo se ero solo, ma credo di no. Di certo era sera, quasi al tramonto. Il sole discretamente tendeva all’arancione e i suoi raggi accarezzavano docilmente la pelle, la risacca suonava una cullante melodia, ipnotica, rilassante fino a provocare un leggero dolore nell’ascoltarla, una malinconia data dalla serialità del suo andare e venire, su e giù, flebile colonna sonora dell’anima.Forse ero solo, forse no, non ricordo bene. Pareva ci fosse qualcuno a tenermi per mano, camminando al mio fianco, dolcemente, una discreta e bianca presenza.Ma sapete come funzionano i sogni, spesso non si focalizzano i visi e le situazioni. Rimangono dei frammenti, dei piccoli pezzi di puzzle da assemblare al risveglio.Questo succede quando si ha un risveglio naturale, mite, graduale.Alle ore tre e venticinque vivevo in quel sogno. Ovattato, calmo, docile, forse innamorato dell’Angelo che camminava insieme a me e divideva la sua mano con la mia. Una felicità dimenticata quanto inaspettata.Appunto.Possibile che le porte del paradiso si possano spalancare anche per un diavolo come il minchione qui presente!
Fin quando la gente si annoia, il male non mancherà mai.
Ci sono sguardi che esprimono molto più delle parole e silenzi che hanno la facoltà di farsi sentire molto più forte degli urli, alle volte non serve far sentire i rumori per far capire il cuore.