Jean-Paul Malfatti – Stati d’Animo
Mi reputo abbastanza paziente anche con chi non se lo merita. L’unico problema è che a volte la mia pazienza lo è molto meno di me.
Mi reputo abbastanza paziente anche con chi non se lo merita. L’unico problema è che a volte la mia pazienza lo è molto meno di me.
Quando le parole si esauriscono, quando anche se avresti ancora voglia di buttarle fuori non servono comunque più a nulla, sai che è davvero giunto il momento di iniziare ad avvicinarti a loro, raggiungere tutte quelle che hai lasciato in giro per il mondo. È il momento di tacere e camminare.
Dentro i suoi occhi potresti scoprire un giardino segreto.
Che bello alzarsi una domenica mattina di settembre, aprire le finestre, osservare il cielo blu e scaldarsi al sole basso sull’orizzonte, fare una gustosa colazione e pensare che il tuo amore si deve ancora svegliare.
La solitudine è spesso una cattiva consigliera, finisce per rendere tutto macroscopico e ingestibile.
Non ho la forza per risolvere i miei problemi, figuriamoci se riesco a farmi carico di quelli degli altri, intanto i giorni mi scivolano addosso così uguali ma così diversi nel loro insieme, con i ricordi rivivo quei momenti passati che tanto dolore mi hanno provocato e mi domando il perché di tanto rancore verso questa vita che mi sta sfuggendo di mano lasciandomi interdetto tra le pieghe di un destino non ancora del tutto scritto ma che mi sta portando a distruggere quel buono di me che è rimasto.
Non è la violenza che trionfa sull’odio, né la vendetta che meglio sana l’offesa.